Uno sguardo veneto sulla Liturgia, musica e arte sacra, le attualità romane e le novità dalle terre della Serenissima.
Sul solco della continuità alla luce della Tradizione.

Venezia straordinaria, una testimonianza





da gvonline
Gentile Direttore, sono un trentacinquenne di Bergamo ma da lungo tempo legato - per quello che credo un disegno della Provvidenza - alla città di Venezia. Scrivo alla Vostra rivista per dare testimonianza personale della fecondità di una "straordinaria" esperienza ecclesiale che da alcuni anni, per la lungimirante intuizione del cardinal Scola, si sviluppa nel Patriarcato. Fin da piccolo, allorquando il Signore, nella Sua bontà, mi ha dato in più occasioni la grazia di conoscere santi sacerdoti, avevo avvertito in certo qual modo il richiamo alla vita sacerdotale. Laureatomi in ingegneria nucleare a Milano, ho lavorato poi come programmatore. Poco meno di cinque anni or sono ricevuto la grazia di conoscere, proprio a Venezia, presso la chiesa di San Simon Piccolo, la Santa Messa nella Forma Straordinaria del Rito Romano, la straordinaria ricchezza, bellezza e profondità spirituale della sua tradizione liturgica e quindi la fede e la carità di sacerdoti formati nello spirito della Tradizione cattolica. Vi ho visto risplendere, con una chiarezza e purezza straordinaria - come mai prima -, quella che molto semplicemente si può chiamare la pienezza del sacerdozio cattolico, questo sublime tesoro che nostro Signore ha affidato alla Sua Chiesa. Per me, come per altri giovani che ho conosciuto, è stata una rivelazione che ci ha conquistati. Aiutato dal prudente consiglio del cappellano, padre Konrad zu Löwenstein, ho potuto meglio conoscere la Fraternità Sacerdotale di San Pietro e quindi il suo Seminario a Wigrtazbad in Baviera, dove sono infine entrato con grande gioia a settembre dello scorso anno, insieme ad un altro italiano di Roma. Terminato il primo anno, e avviandomi verso la tonsura dell'ottobre prossimo, non posso che riconfermare quell'impressione di serenità ed equilibrio, di serietà (per nulla seriosa), di grande amore per la Chiesa e il Papa, di quella gioia profondamente cattolica che ebbi da subito in occasione della mia prima visita. La quotidiana vita di preghiera, con la Santa Messa, l'orazione e l'ufficio divino, di studio, di lavoro e di ricreazione, nell'equilibrio veramente ammirabile, che certamente viene da una lunga tradizione, sono una testimonianza eloquente della sapienza della Chiesa nella formazione sacerdotale. Non stupisce che ciò, unito alla qualità degli studi in uno spirito autenticamente tomistico, al carattere marcatamente internazionale che rende l'esperienza innegabilmente stimolante e arricchente, alla disciplina che favorisce la crescita della qualità umane e cristiane, allo spirito di raccoglimento e alla bellezza della vita liturgica, sia un potente richiamo per un numero sempre più grande di giovani e, in particolare - ne sono certo - negli anni a venire, di italiani. Non posso che elevare un fervido ringraziamento alla Vergine Nicopeia, di fronte all'icona della quale ho tante volte pregato, per avermi ottenuto la grazia di scoprire, proprio nella Sua città, l'incomparabile bellezza della Liturgia Romana nell'Usus Antiquior e quindi di conoscere e accogliere nella luce di questa la volontà del Signore per la mia vita.

Dimitri Artifoni


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